16 dicembre 2019

Pensioni: fino a 10 anni riscattabili ai fini contributivi

Dalle Legge di Bilancio per il 2020 c'è una novità per le pensioni: fino a dieci anni riscattabili ai fini contributivi.  F.G.


"La commissione bilancio del Senato ha approvato un emendamento che modifica il limite massimo dei periodi riscattabili.
Attenzione, ciò non significa che questa novità sarà sicuramente in vigore dal prossimo anno: bisognerà attendere, infatti, l’approvazione definitiva della manovra finanziaria per capire se questo emendamento entrerà a far parte del testo ufficiale.
Ma cosa cambierebbe in tal caso? Come anticipato, la norma modifica quanto previsto dal decreto 4/2019, nel quale si legge - precisamente nell’ articolo 20 - che fino al 31 dicembre 2021 (quindi in via del tutto sperimentale) “gli iscritti all’ assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla gestione separata, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione, hanno facoltà di riscattare, in tutto o in parte, i periodi antecedenti alla data di entrata in vigore del presente decreto compresi tra la data del primo e quella dell’ultimo contributo comunque accreditato nelle suddette forme assicurative, non soggetti a obbligo contributivo e che non siano già coperti da contribuzione, comunque versata e accreditata, presso forme di previdenza obbligatoria. Detti periodi possono essere riscattati nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi”.
Ricapitolando, è possibile riscattare un periodo non soggetto ad obbligo contributivo solo se:

l’interessato è privo di contribuzione al 31 dicembre 1995, rientrando interamente nel calcolo contributivo della pensione;
il periodo da riscattare è compreso tra due periodi coperti da contribuzione;
complessivamente i periodi da riscattare, che possono anche non essere continuativi, non superano i cinque anni.
L’emendamento approvato dalla commissione bilancio interviene modificando quest’ultimo punto, facendo sì che il periodo riscattabile passi da 60 a 120 mesi.
In tal caso gli interessati potrebbero riscattare fino ad un massimo di 10 anni di contributi, colmando così un vuoto contributivo tale da impedire loro il ricorso ad alcune opzioni di pensionamento anticipato. Pensiamo ad esempio a Quota 100, o anche alla pensione anticipata alla quale si accede con 42 anni e 10 anni di contributi (uomini) o 41 anni e 10 mesi (donne), indipendentemente dall’età.
Tramite il riscatto, anche chi non ha raggiunto questo numero di contributi può colmare la carenza riscattando gli anni necessari per andare in pensione prima; bisogna dire si tratterebbe comunque di un’opportunità accessibile a pochi, dal momento che il costo per il riscatto volontario di dieci (o anche meno) anni sarebbe piuttosto elevato."


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